Se avete già
avuto una piccola esperienza a bordo di una qualsiasi imbarcazione vi
sarete certamente accorti che molti termini e ordini impartiti
prendono una denominazione particolare.
Ad esempio, a
bordo non esistono le corde, o meglio, se quella che sulla terra
ferma prende il nome di corda, una volta imbarcata prederà il nome
di_
CIMA se verrà
usata per assicurare la barca in banchina
SCOTTA se verrà
usata per la movimentazione delle vele
DRIZZA se verrà
usata per issare o ammainare le vele
Ogni singolo
componente della complessa costruzione dello scafo e della sua
attrezzatura a seconda di dove si trovi a bordo e la funzione che
deve svolgere deve essere identificata in maniera inequivocabile con
suo nome specifico.
Stesso discorso
vale anche per le azioni, non sentirete mai dire “tira” ma
“cazza” oppure “fai salire” ma “issa” ecc. questo per far
si che non vi sia il minimo dubbio di interpretazione.
Il linguaggio
marinaresco nacque e si sviluppo tra la gente di mare dei secoli
passati, principalmente fu imposto dalla imprescindibile necessità
di capirsi a bordo con precisione e senza il minimo indugio. Anche
oggi il linguaggio marinaresco riveste un’importanza fondamentale,
che tutti i componenti dell’ equipaggio devono conoscere alla
perfezione. Da esso, infatti, in determinate condizioni può
dipendere la sicurezza della barca e, di conseguenza, la
sopravvivenza dell’ equipaggio stesso.
Detto questo, non
vi preoccupate troppo, inizialmente è normale sentirvi un po’
spaesati ma con la pratica farete presto l’ abitudine.
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